"L scuola della buona massaia" di Elvira-Bettazzi-Sacco e' un libro che fu pubblicato per la prima volta nel 1918, una testimonianza preziosa sulle piu' utili nozioni di economia domestica ai tempi delle nostre nonne e antenate. E' stato ristampato ai giorni nostri e potete reperirlo facilmente online (io ho avuto la fortuna di trovarlo in una bancarella dell'usato) ma nel frattempo, ecco cosa ho raccolto per voi dal capitolo "Mantenimento e pulizia dei nostri abiti": io trovo si possa triovare qualcosa di carino da applicare ancora oggi ai nostri abiti vintage!

Buona lettura!

IL BUCATO

"Enormi caldaie con acqua, sapone e lasciva portano la biancheria da lavare ad una temperatura alta, tale da uccidere ogni genere di microbi, facendo scomparire nel medesimo tempo le macchie (...); e' un fatto innegabile pero' che la lavatura a vapore consuma molto la stoffa e strappa facilmente trine e nastri. Conviene percio' lavare in casa colle nostre mani gli oggetto piu' fini della nostra biancheria."

"Si insapona bene il capo che si vuol lavare; (se e' molto polveroso si sciacqua prima in acqua fredda), si immerge in una casseruola contenente acqua fredda, sapone, un pizzico di lasciva, e dopo aver messo tutto a fuoco, si lascia bollire da un quarto d'ora a un'ora secondo il ghrado di sporco. Si toglie poi tutto dal fuoco, si sciacqua bene in acqua fresca avendo cura di non sbattere troppo l'oggetto, si fa asciugare al sole, e si stira sufficientemente umido."

BIANCO SPLENDENTE

"Gli oggetti piccoli che non sono macchiati con macchie speciali si possono lavare con quest'altro metodo: si insaponano bene bene e si espongono cosi' bagnati e insaponatio al sole ardente fino a che sono asciutti. Questa operazione si ripete due o tre volte, l'ultima volta si sciacqua la biancheria in abbondante acqua fresca. Questo metodo da' all'oggetto una bianchezza piacevolissima"

(Elvis adora il profumo di marsiglia del bucato appena steso, e ne approfitta anche per godersi il primo sole)

LANA

"Gli oggetti di lana vanno immersi per circa una mezz'oretta in acqua di crusca tiepida in cui sia stata sciolta una discreta quantita' di sapone. Se le maglie sono molto sporche si possono insaponare sul colletto e al giro dei polsi (...) Si risciacquano bene, sempre comprimendole con le mani, in diverse acque tiepide (la lana non deve mai toccare l'acqua ne' troppo fredda ne' troppo calda) e si stendono poi in casa, tra due asciugamani."

LANA BIANCA DELICATA

"Si chiude l'oggetto da pulire in un sacchetto di tela molto fitta, con qualche manciata di farina bianca, e si agita tutto con cura tra le mani per circa venti minuti. Si estrae poi l'oggetto, che si spolvera e sbatte adagino; la farina bianca ha assorbito tutta l'untuosita' e tutta la polvere, e l'oggetto ha ripreso il suo aspetto pulito"

COTONE  

"Gli abiti di cotone in colore si lavano in acqua di crusca tiepida, e se il colore stinge facilmente, in acqua e aceto (un bicchiere in un catino medio di acqua) ; si fanno asciugare all'ombra e si stirano col ferro poco caldo. Per restituire a un abito la salda primitiva che lo fa sembrare nuovo, si immerge in acqua contenente un poco di amido, o piu' semplicemente in acqua che abbia contenuto in molle un po' di pane, e un po' di pasta e si stira quando l'oggetto e' mezzo asciutto."

NERO 

"Le stoffe nere di cotone o di lana si lavano in acqua in cui si siano fatte bollire parecchie foglie di edera o in mancanza di queste foglie che conservano alla stoffa un bel nero, e' abbastanza apprezzabile l'uso di un po'di ammoniaca nell'acqua."

SETA A TINTE SCURE

"Si lavano nella birra fregandoli con una spugna, e si sciacqua possibilmente in acqua piovana."

PIZZO NERO

"Si lavano in acqua ed alcool oppure in acqua e birra, si fanno asciugare avvoltolati in un asciugamano, e sis tirano umidi al rovescio e ricoperti di una mussola."

PIZZO BIANCO

"Si lavano in acqua ed alcool, e si stirano subito al rovescio, oppure se sono molto fini si fanno asciugare al sole ben tesi su telai o su cuscinetti."

MACCHIE

"La benzina e' uno dei liquidi smacchiatori piu' comuni, come comunici sono l'acqua ragia, l'essenza di trementina e l'alcool denaturato"

Macchi di unto: Sotto alla stoffa al punto della macchia si distende un foglio di carta assorbente ricoperto di polvere di talco. Un altro strato di polvere si stende sulla macchia, e si ricopre poi nuovamente con un altro foglio di carta assorbente. Conviene mettere sopra questo prpoarato un oggetto pesante, in modo che la polvere aderendo bene all'unto ne possa assorbire completamente tutte le particelle.Lasciare sotto pressione qualche ora, dopo di che si puo' spazzolare la stoffa, e la macchia e' scomparsa."